Torino magica, Torino esoterica, occulta, nera, città di misteri e di leggende, alcune anche molto oscure e terrificanti; una di queste leggende è arrivata fino a noi grazie a Emanuele Thesauro che nel 1679 ritrovò un antico testo del 1577 di tale Filiberto Pingone; nello scritto Pingone racconta che Torino venne fondata dagli Egizi, e il nome della città fu deciso in onore del sacro bue Api.
La fondazione della città fu decisa da Fetonte, il figlio divino di Iside dea della magia, ma altri scritti antichi fanno riferimento al nome della città con l’annotazione che il nome originario era Thwt Rym, che tradotto significa “Lacrima del dio Thot”, che nella cultura egiziana durante l’impero dei faraoni era l’inventore della scrittura e maestro dei segreti; come origine siamo già in pieno mistero esoterico poichè è risaputo che nell’Antico Egitto la pratica della magia era uno dei fondamenti della società e della religione egizia; alla magia e alle formule tratte dagli antichi libri, come il “Libro dei Morti” che è un testo funerario egizio, tramandato e usato in modo continuativo dall’inizio del Nuovo Regno, ovvero intorno al ca. 1550 a.C., e fino ad arrivare al I secolo a.C.
Il titolo originale del testo, tradotto significa letteralmente Libro per emergere nella luce; in pratica è una raccolta di formule magiche legate al mondo religioso utili alla protezione dei defunti durante l’ultimo viaggio verso il Duat, il mondo dei morti ritenuto infido e pericoloso, superare tutte le difficoltà dell’ultimo viaggio conduceva all’immortalità, questo antico misterioso libro fu realizzato e completato nell’arco di circa mille anni.
Torino magica ed esoterica è risaputo che sia uno dei maggiori luoghi-simbolo del culto massonico, ma anche del satanismo, e della magia oscura; culla di segreti e rifugio di personaggi avvolti da una fama sinistra, come: Alessandro Cagliostro esoterista e alchimista e il veggente Nostradamus le cui profezie tenebrose agitano da secoli l’umanità. Soprattuto la presenza di Nostradamus ha velato la città della sua nomina nera e funesta, essa da sempre è nota per essere la “città crocevia”, ovvero divisa tra il bene e il male, il luogo dove le forze si incrociano e si fronteggiano nell’eterna lotta tra angeli e demoni. Ed è nella Torino magica del 1556 che il veggente soggiorna per qualche tempo in un antico palazzo chiamato Domus Morozzo, che in seguito venne distrutto da un incendio, all’interno del palazzo era stata incisa una frase su uno dei muri degli alloggi occupati dall’indecifrabile personaggio e testimonianze dell’epoca riportate su vecchi registri annotavano con precisione che essa era stata incisa proprio da lui in persona; la strana frase dal senso non del tutto comprensibile diceva: “Nostradamus ha soggiornato qui, dove c’è il Paradiso, l’Inferno e il Purgatorio. Io mi chiamo la Vittoria. Chi mi onora avrà la gloria, chi mi disprezza avrà la rovina intera”. Da qui la fama della città assunse il suo volto esoterico, Torino magica ventre dell’occulto, dove soggiornano gomito a gomito gli spiriti della luce e le nere anime dell’averno.
Torino magica ed esoterica celebra l’occulto anche nella sua idrografia, infatti nel suo territorio si incrociano i fiumi Dora e Po, che sono rispettivamente simbolo della Luna il primo, ovvero femminile, e simbolo del Sole il secondo, ovvero maschile; ed è noto che nelle leggende esoteriche il maschile e il femminile sono simboli ricorrenti e antagonisti. Ma anche orograficamente parlando Torino esoterica è magica, essa si trova nell’esatto centro anzi più precisamente al vertice di due triangoli magici che sono palesi nelle carte geografiche; il primo triangolo è quello della magia bianca che unisce Torino alla città di Praga e alla francese Lione; il secondo è il triangolo della magia nera, formato dalla città del toro e dalle città d’oltreoceano Londra e San Francisco. Soggiornare nella Torino magica, passeggiare per le sue strade significa respirare magia, assorbire energie o sentirsi prosciugare da un fuoco incessante e vorace. Torino esoterica ha uno strano fascino malinconico che al calare della sera si trasforma in un diabolico sfavillio di luci e suoni, persino nella pianta la città si rivela intrisa di esoterismo, la pianta di epoca romana indica le porte d’ingresso posizionate proprio ai quattro punti cardinali e stranamente è da notare che Torino si trova in pieno 45° parallelo, che è tracciato da un obelisco nella Fontana del Frejus in Piazza Statuto, una luogo indicato come il punto dove si raggruppano tutte le forze più potenti della magia. Ovviamente c’è anche il bastione del “nemico” ovvero Piazza Solferino, indicata come il punto della Torino esoterica dove sorge la “Porta dell’Infinito” al centro della Fontana Angelica.
Torino magica che contrappone il suo lato oscuro al suo volto mistico, infatti nella città piemontese non mancano le tracce di un passato legato a magia e religione, a sacro e profano, e di questo mondo fa parte anche il Sacro Graal, il calice divino, celato in qualche luogo indicato dagli occhi di una statua che da secoli attende qualcuno che intenda la via del suo sguardo, una storia di intrighi che porta fino al castello di Moncalieri che la storia indica come una delle stazioni dei cavalieri Templari, leggenda che che svela anche che nei sotterranei del Museo Egizio, si trovano le “Grotte Alchemiche”, dove potenti alchimisti medievali studiavano filtri e magie, e soprattutto come creare l’oro nella Torino esoterica.
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