Raimondo Di Sangro: il principe maledetto

Raimondo di Sangro

I macabri esperimenti del principe maledetto di San Severo

raimondo di sangroRaimondo Di Sangro, Principe di San Severo, è una figura inquietante della storia dell’esoterismo, nobile e facoltoso divenne famoso per  essere stato un alchimista diabolico, che per portare a termine oscuri esperimenti faceva rapire dai suoi servi i mendicanti che vagabondavano per le strade e i cui corpi diventavano i suoi macabri giocattoli.

Ritenuto un castrafanciulli con un potere immenso, cosi tanto grande da non poter essere fermato nemmeno dal Re; una delle tante dicerie su di lui racconta che fece uccidere sette cardinali e con le ossa e la pelle dei cadaveri avrebbe fatto costruire altrettante orribili seggiole.

La facciata scientifica del Principe di San Severo

Raimondo di Sangro, o de Sangro, VII principe di San Severo nasce il 30 gennaio 1710  a Napoli e vi muore all’età di 61 anni. Il principe di San Severo è stato un esoterista, occultista, inventore, anatomista, militare, alchimista, massone, letterato e accademico italiano. Senza ombra di dubbio una personalità estremamente composita ed eccentrica, Raimondo di Sangro concesse un quadro poliedrico del suo io, proiettato attraverso il grande gusto per il sapere sia scientifico, che occultistico.

Alla sua epoca gli esperimenti che teneva erano prodigiosi, tanto da farlo conoscere come  “Il Principe” semplicemente, principe di cui possiamo osservare genio e sregolatezza nel mausoleo di famiglia, nel cuore di Napoli, mausoleo degno di nota con le sue bellissime statue, barocche, delle quali sicuramente il maggior protagonista è “il cristo velato“. Se non avete avuto l’occasione di recarvi alla cappella del Principe di San Severo non potrete facilmente capire quanto stupore ci sia nel Cristo Velato, e il motivo per cui tante leggende sono nate dall’osservazione di questo capolavoro.

Il Principe maledetto inventore e massone

Il Principe si sposò piuttosto preso con una cugina quattordicenne di nome Carlotta Gaetani dell’Aquila d’Aragona, ereditiera che diede alla luce ben otto figli. Il matrimonio fu sereno e felice, e le celebrazioni vennero fatte da Giambattista Vico, con un sonetto, e addirittura Pergolesi musicò il primo tempo di un preludio dedicato alla coppia. Nel periodo della giovinezza venne insignito di numerosissime cariche, ma cio’ che a lui premeva maggiormente era applicarsi nelle ricerche, tant’è che  “applicato a nuove scoperte” ideò  un’ingegnosa macchina idraulica ed un archibugio in grado di sparare sia a polvere da sparo che ad aria compressa, e questa cosa piacque moltissimo al monarca.

Crescendo tra l’agio e le buone amicizie, diventava anche accademico della Crusca e poco dopo il Principe di Sansevero Raimondo,  ottenne il nulla osta di Benedetto XIV per leggere i libri proibiti che divorò per la sua grande sete di conoscenze. Letture di Pierre Bayle, le opere degli illuministi radicali e di filosofi  francesi, testi pieni di suggestioni alchemiche e massoniche, ma anche letture scientifiche tra le più disparate.  Il suo animo da inventore continuava a produrre cose portentose, da indumenti refrattari all’acqua, impermeabili regalati a Carlo di Borbone, a teatri pirotecnici e tecniche di stampa a più colori, iper innovative per la sua epoca.

Il Cristo velato

Cristo VelatoIl principe Raimondo di San Severo aderì anche alla Massoneria, nell’anno 1750, ma fu costretto a rinunciare poiché la bolla papale condannava queste associazioni. Fu da qui che il rapporto con la chiesa di Roma si incrinò, per poi vedere Raimondo, principe di Sangro, sviluppare sempre più vicinanza all’occultismo.

Nei suoi laboratori si poteva trovare ogni sorta di cose, ma il progetto più importante fu sicuramente quello iconografico dedicato alla Cappella di San Severo, con le opere immortali come della Pudicizia e del Disinganno,  e il famoso Cristo Velato, opera mondiale, riconosciuta come opera massima della cappella di famiglia.

La dualità di Raimondo Principe di Sangro: una vita tra bene e male

Raimondo Principe di Sangro innovatore non smette di stupire però. Pensate che nel 1770 costruisce una “carrozza da mare”  e solca le acque di Posillipo e Ponte Santa Maddalena, con un tale stupore finisce per farsi amare dal monarca, divertito da questo spettacolo. Il principe di Sangro amava molto anche l’arte della farmacia, tant’è che divenne celebre anche per numerose cure, potendo guarire da febbri maligne più di qualche illustre personaggio. La sua volontà così ferrea e la sua inventiva non ha pari in questo periodo storico. Dal lume perpetuo, ai giochi pirotecnici, alle medicine, alle macchine idrauliche, il suo genio non aveva alcun limite.

Leggende o verità?

Naturalmente vista la particolarità di Raimondo di Sangro, non mancano le leggende sulla sua persona. La misteriosa figura del principe di San Severo, viene rafforzata dal popolo napoletano, incantato dai sinistri bagliori e dalle esalazioni provenienti del laboratorio del Principe, e dalle spettacolari, quanto incompresibili, invenzioni che uscivano dal laboratorio. Si narra così  che il Cristo Velato fosse frutto di una ricerca alchemica e che il principe di Sangro avesse fatto marmorizzare un vero corpo con il suo velo sopra a copertura.

Così come si narra che i famosi due corpi, le macchine anatomiche, fossero frutto dell’uccisione di due servi, ai quali iniettò buona dose di Mercurio per evidenziare il sistema cardio circolatorio. Quei corpi è ancor oggi possibile vederli recandoli alla Cappella del Principe di San Severo. L’ultima leggenda circonda la sua stessa morte, e parla di come egli stesso avesse previsto il ritorno alla vita, grazie ai suoi studi. Parrebbe che una volta aperta la sua cassa, il Principe Raimondo di Sangro fosse ancora vivo, ma non “ricomposto” come era sua intenzione, sicchè probabilmente, il suo ultimo esperimento non andò a buon fine e non gli regalò l’immortalità!

 

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