Esperienze di premorte, già dall’analisi della parola si capisce che lo stato al quale si riferisce è quello immediatamente precedente alla morte. Ma è proprio cosi? Le esperienze di premorte aprono la porta ad un mondo in grado di rivoluzionare completamente la vita terrena di chi le ha vissute. Addentriamoci in questo affascinante e misterioso argomento: andiamo a conoscere le esperienze di premorte.
Cosa sono le esperienza di premorte
L’esperienza di premorte (chiamata anche NDE Near Death Experience) è un fenomeno vissuto da chi viene considerato clinicamente morto, da chi è vicino alla morte o che è in imminente pericolo di morte. Sono state raccolte testimonianze di esperienze di premorte da persone andate in ipotermia, che hanno subito un intervento chirurgico, o che sono rimaste coinvolte in un grave incidente d’auto, che hanno avuto un arresto cardiaco, o che hanno avuto shock a seguito di emorragia, o un colpo apoplettico, o un quasi affogamento.
Per un breve periodo la loro attività cerebrale misurabile è cessata, per un breve periodo queste persone sono state vicinissime alla morte, in uno stato di premorte. Ma le esperienze di premorte vengono raccontante anche da malati terminali e questo tipo di racconti non è raro nemmeno tra persone che hanno vissuto dei periodi di coma. In rari casi, sono state raccontate esperienze simili a quelle di premorte da persone che, seppur non erano vicino alla morte, stavano vivendo una situazione estrema come un forte dolore o una profonda meditazione.
Chi racconta l’esperienza di premorte è quindi un “sopravvissuto” uno “scampato alla morte” o qualcuno che alla morte ci è andato talmente vicino da raccontarla.
Che cosa succede durante le esperienze di premorte
I dettagli delle esperienze di premorte cambiano da persona a persona ma ci sono molti punti in comune tra le diverse testimonianze.
C’è chi racconta di essersi visto dall’alto, da una prospettiva esterna al proprio corpo fisico (nota anche come esperienza extracorporea), di aver provato una sensazione di calma e benessere, c’è chi afferma di essersi trovato in un tunnel e di essersi diretto verso una luce, c’è chi racconta di aver rincontrato i propri cari defunti, chi ha descritto perfettamente dettagli ed eventi accaduti intorno a loro mentre erano incoscienti o clinicamente morti.
Tutti i racconti sono accomunati dal fatto che le esperienze sono facili da ricordare, vivide come racconti di cose realmente accadute.
Nelle esperienze di premorte scompare completamente il concetto di tempo. Nessuno è mai stato in grado di quantificare la durata dell’esperienza, ma ciò che è più sorprendente è che il paziente può spostarsi da un luogo a un altro semplicemente desiderandolo.
Esperienze di premorte: le fasi
Anche se ogni testimonianza è a se, pare che le esperienze di premorte si sviluppino generalmente in quattro fasi:
- Fase dissociata. L’esperienza di premorte inizia con la sensazione di essere separati dal proprio corpo e di fluttuare. Si tratta di una sensazione piacevole soprattutto perchè la persona che vive l’esperienza è libero dal dolore.
- Fase naturalistica. La persona che vive l’esperienza di premorte vede sé stesso e l’ambiente circostante da una prospettiva esterna al proprio corpo e non soggettiva, riesce a vedere attraverso le pareti e a percepire i pensieri dei presenti.
- Fase soprannaturale. Chi vive l’esperienza di premorte si allontana dal proprio corpo fisico, alcuni raccontano di muoversi attraverso un tunnel verso una luce. Altri raccontano di incontri con i propri cari defunti o con ciò che percepiscono come angeli. Alcuni vedono colori e luci mai viste prima. Altri raccontano di aver rivisto tutta la propria vita come in un film, momenti belli, momenti brutti, momenti dimenticati.
- Fase di ritorno. Nella fase finale la persona ritorna nel proprio corpo. C’è chi ha preso autonomamente la decisione di tornare, c’è chi è è stato esortato a tornare e chi si è semplicemente ritrovato nei suo corpo.
Esperienze di premorte: i tratti comuni
I tratti ricorrenti delle esperienze di premorte sono:
- La consapevolezza della propria morte;
- La sensazione di benessere;
- La dissociazione dal corpo;
- La sensazione di essere all’interno di un tunnel;
- La visione di defunti, figure religiose, angeli e altre entità indefinite;
- La visione di una luce al centro della scena;
- La percezione di musica o melodie;
- La rivisitazione di tutta la propria vita;
- La mancata percezione dello scorrere del tempo;
- Le visioni di ambienti paradisiaci (e raramente infernali).
Cosa succede dopo una NDE?
La cosa straordinaria delle esperienze di premorte è che tutti coloro che l’hanno vissuta hanno profondamente cambiato il modo di approcciarsi alla vita. Hanno eliminato del tutto la paura di morire, hanno rafforzato la sentitività e l’intuito. La nde ha un impatto indelebile sulla vita di quanti ne hanno fatto esperienza.
I pazienti che hanno sperimentato un’esperienza di premorte riportano mutamenti notevoli nel loro carattere, il fattore comune è la totale perdita della paura della morte che viene vista come il passaggio a una dimensione straordinaria.
Acquisiscono la profonda convinzione che hanno uno scopo ben preciso nella vita.
Da alcuni studi è emerso che chi ha vissuto un’esperienza di premorte è meno stressato, più obiettivo, più amorevole e più comprensivo.
C’è chi ha affermato di aver fatto molta fatica a tornare alla vita quotidiana, c’è chi ha cambiato lavoro, c’è chi ha manifestato la necessità di rinnovare la propria vita.
Testimonianze di esperienze di premorte
Le testimonianze di esperienze di premorte sono sempre più frequenti perché i malati che sopravvivono, grazie alle moderne tecniche di rianimazione ed al miglioramento delle cure per chi subisce un trauma cerebrale, sono più numerosi .
I racconti di esperienze di premorte partono già dal Medioevo, anche se il termine “esperienza pre-morte” è stato coniato quando la ricerca scientifica moderna ha inziato ad occuparsi del fenomeno, nel 1975.
Le testimonianze raccolte dalla scienza
Il pioniere della ricerca scientifica sulle esperienze di premorte è il Dottor Raymond A. Moody. Il medico nel corso degli studi sulla NDE ha pubblicato un libro che raccoglie le esperienze di premorte “Life After Life”
Oltre a Raymond A. Moody Sono tanti i medici che si sono cimentati in ricerche scientifiche per spiegare le esperienze di premorte
Pim van Lommel, cardiologo olandese, ha dedicato la vita a studiare i fenomeni di Nde. Il medico afferma che il percorso a ritroso che dalla premorte porta alla vita terrena cambia in modo totale la persona che ha vissuto l’esperienza.
Nel suo libro “La coscienza oltre la vita” il medico elenca una rassegna delle diverse tipologie di Nde che talvolta consistono in una sensazione rinfrancante di passaggio attraverso un tunnel, verso una luce, altre volte consentono l’osservazione del proprio corpo dall’alto.
L’analisi delle esperienze di premorte ha portato il medico olandese a ipotizzare l’esistenza di una coscienza onnipervadente che va al di là dello spazio e del tempo e che sorregge le nostre coscienze individuali.
La maggior parte dei neuroscienziati, considera la coscienza come un prodotto del cervello, giustifica le esperienze di premorte come una residua attività cerebrale non misurabile con l’elettroencefalogramma ma la spiegazione non riesce a dare risposte sul come, ad esempio, il paziente possa descrivere esattamente ciò che avveniva nella stanza mentre lui era incosciente. Si tratta di una spiegazione che non convince neppure i medici stessi, una “coperta corta” come viene definita da chi, da medico scettico, si è poi ricreduto.
Studi molto interessanti sulla premorte sono stati condotti dalla Dottoressa Elisabeth Kùbler-Ross, considerata la fondatrice della psicotanatologia ossia il sostegno psicologico dinnanzi alla morte per pazienti terminali e per i loro parenti.
Fin dall’inizio della sua carriera ha sempre sostenuto che la morte non esiste ma è solo un passaggio ad una dimora più bella, l’immagine con la quale la Dottoressa Elisabeth Kùbler-Ross dà della è quella di una farfalla uscita dal bozzolo.
La morte è il passaggio da una dimora ormai logora ad un’altra più bella.
Le testimonianze delle persone che hanno vissuto un NDE
Oltre alle testimonianze raccolte dal medici ci sono quelle raccontate da chi ha vissuto la NDE, persone comuni, persone famose, persone credenti e persone atee. Le esperienza di premorte non fanno distinzione alcuna.
L’attrice Elizabeth Taylor, ha raccontato di aver vissuto un’esperienza di premorte durante un intervento chirurgico avvenuto nel 1962. L’attrice racconta di aver visto i medici che tentavano di rianimarla, di essersi diretta verso un tunnel e di aver visto il suo terzo marito, Mike Todd, morto in un incidente aereo quattro anni prima. La Taylor racconta che avrebbe voluto restare con lui ma Todd l’ha esortata a tornare indietro perché aveva ancora molte cose da fare. L’attrice si è svegliata quando i dottori avevano già annunciato la sua morte.
Cosa ci insegnano le esperienze di premorte?
Le esperienze premorte sono considerate da molti come la più importante prova empirica dell’esistenza di una vita dopo la morte, una prova del fatto che la morte non esiste. Queste esperienze sono di grandissimo conforto per chi sta vivendo un lutto: il sapere che un giorno potrà rincontrare chi pensa di aver perduto per sempre cambia completamente l’approccio con l’evento luttuoso. Sapere che la morte non esiste, che siamo qui per uno scopo ben preciso cambia profondamente il modo di vivere la vita terrena.
Ma vorrei che ascoltaste direttamente dalle persone che hanno vissuto questa esperienza, in questo video ve le raccontano con le loro parole, con la loro emozione ancora viva