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Buddismo: evoluzione di una filosofia religiosa.
La religione buddista, o Buddismo, è sostanzialmente politeista perché riconosce molte divinità con specifici ruoli anche se poi la divinità maschile a capo della stessa è la più importante e come dal nome delle religione stessa il dio in questione è Buddha raffigurato a partire dal I secolo a.c. le raffigurazioni che lo rappresentano corrispondono all’arte sacra dedicata proprio alla religione buddista. La storia della nascita di questa filosofia religiosa nasce proprio con il Buddha che aveva il nome di Siddhārtha Gautama. Lui era un uomo che proveniva da una famiglia molto benestante e lui stesso ero un principe che ignorava tutto ciò che di poco bello c’era nella società che lo circondava, un giorno uscì dal suo palazzo e vide cosa il suo paese era, incontro persone che vivevano nella miseria e nella malattia, ciò avvenne poco prima dei suoi trenta anni di età. Vide anche persone sofferenti che morivano attorno a lui e ciò lo segnò molto, la sua filosofia religione affonda quindi le radici nella società di allora in India e venire a contatto con dolore e sofferenza umana la plasmano.
Il principe Siddharta comprese la vacuità del suo stato di agio e si risvegliò alla spiritualità, andò via dalla sua dimora e si allontanò dalla famiglia. Fece questa scelta perché voleva trovare una soluzione alle sofferenze del mondo, e scelse di cercarla attraverso una serie di pratiche spirituali riuscendo anche ad incontrare diversi maestri dai quali ricevette una serie di consigli legati anche all’attività spirituale, ma lui non restò convinto dalle loro filosofie e quindi scelse di trovarne una che fosse interamente sua, quella che poi diventò il Buddismo che si proponeva come ascetica ma senza rinunciare a tutti i piaceri dei sensi, almeno non in maniera definitiva come invece avveniva per altre filosofie religiose di allora e non solo di quel periodo storico.
Buddismo e Società.
Questo paragrafo lo vogliamo dedicare a questa religione analizzando il fatto che essa nella contemporaneità e nella modernità è ancora molto seguita e apprezzata.
Dovete sapere che ‘Buddismo e società’ è anche una rivista ad uscita bimestrale redatta da un associazione buddista italiana, l’Istituto Buddista Soka Gakkai.
Il buddismo nella società di oggi è sopratutto rivolto a quell’aspetto ascetico precedentemente nominato, la meditazione, le pratiche di rilassamento e distacco dalle incombenze quotidiane sono direttamente collegate con la religione originale e con quella precisa sfera ascetica. Il buddismo ha – al pari di altre religioni – molte dottrine e scuole al suo interno, ora andremo a capire quella del buddismo zen e quella del buddismo tibetano.
Buddismo Zen e Buddhismo Tibetano.
Il Buddhismo Zen deriva dai lignaggi, dalle dottrine e dai testi del Buddhismo Chan che venne fondato in Cina dal monaco indiano Bodhidharma. Il fulcro del Buddhismo Zen lo si ritrova nella pratica medidativa definita Zazen che traducendo in maniera grossolana in italiano significa meditare da seduti, tale traduzione è davvero esigua e non spiega la tecnica meditativa ne la pratica stessa. La tecnica nel buddismo è definita e spiegata molto approfonditamente invece da svariati testi che parlano proprio della meditazione zen applicata alla filosofia spirituale del buddismo.
Il Buddhismo Tibetano affonda invece le sue radici nella dottrina buddista Vajrayana di cui è una corrente ben precisa. Uno dei quattro maestri del Buddhismo Tibetano è Nāgārjuna. Il buddismo in Tibet arrivò – secondo la leggenda – nel 173esimo anno del calendario Gregoriano.
L’Unione Buddhista Italiana.
L’ubi è l’acronimo di Unione Buddista Italiana un associazione che si pone l’obiettivo di accogliere le organizzazioni buddhiste presenti in Italia, ammissibile all’ubi sono:
– Centri
– Istituzioni
– Monasteri
– Gruppi
– Altre associazioni
Parlavano del Buddhismo nella società contemporanea (qui il portale) ebbene gli stessi insegnamenti del Siddharta dicono che la filosofia spirituale buddista deve essere immessa e attraversare la società in maniera ascetica e non solo ma restando ancorata al suo interno, ecco probabilmente una delle ragioni per cui ancora oggi tale religione è estremamente seguita e praticata. Tornando all’Ubi la sua stessa esistenza dimostra le parole appena scritte e questa associazione fu fondata a Milano nel 1985 da centri buddhisti di tutte le tradizioni presenti nell’Italia di allora. Queste volevano unirsi e cooperare come avvenne prima in altri paesi europei come Francia, Olanda, Spagna etc… Questa associazione nasceva quindi per questa specifica ragione e anche per portare in Italia la conoscenza delle specifiche branchi – Szen, Tibetana etc… – della religione buddista. L’Ubi venne riconosciuta come ente religioso con personalità giuridica sette anni dopo la sua apertura, nel 1991 e attualmente riunisce i maggiori centri italiani Buddhisti. Ovviamente è associata all’Unione Buddhista Europea – il suo acronimo italiano è ube – e si stima che al giorno d’oggi in Italia i praticanti delle diverse estrazioni culturali del Buddhismo siano almeno 50.000.
Principi del Buddhismo.
Vogliamo illustrarvi alcuni dei precetti che fanno capo al Buddhismo elaborati da Christmas Humphreys considerato uno dei padri del buddismo europeo. Uno dei principi fondamentali è quello legato al mutamento, o al decadimento: ogni cosa cambia nella natura, e se ci si aggrappa a qualcosa per quanto bella sia si soffrirà perché ci si sarà opposti alla corrente. Ovviamente tale teoria filosofico-spirituale Humpreys la applica anche all’essere umano, aggiungendo che solo la realtà ultima non subisce tale principio. Sostiene anche che il Buddhismo mette in risalto le tecniche di meditazione e concentrazione come vie amestre verso il risveglio spirituale.
Il Dharma.
Nella religione Buddhista l’io non è un entità individuale ma piuttosto formata di diverse parti definite appunto come Dharma o specifiche qualità spirituali che possono essere:
– Di tipo sensitivo
– Di tipo volitivo
– Di tipo percettivo
– Infine di impulsi che si hanno dalla nascita
Non essendoci un unitarietà dell’io non esiste nemmeno una mortalità unica. Tutti i fenomeni psico-fisici legati all’esistenza di una persona vengono classificati come Aggregati, Basi ed Elementi. Cinque sono gli aggregati di seguito:
– Materia
– Sensazioni
– Nozioni o pensieri legati alla fantasia
– Costruzioni psichiche soggettive o propensioni karmiche
– Coscienza
dodici le basi di cui sei interne e sei esterne:
Interne: occhio, orecchio, naso, lingua, corpo e mente
Esterne: visibile, suono, odore, sapore, materiale, idee.
e diciassette gli elementi che si suddividono con le dodici basi interne ed esterne sommando ad esse le rispettive conoscenze che costituiscono l’elemento mentale.
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