Un nome oscuro, misterioso che arriva dalle nebbie del Medioevo: Malachia. Chi era Malachia? E quali sono state le sue note “profezie”? Andiamo a scoprirlo ed andiamo a scoprire le Profezie di Malachia.
Chi è Malachia
Il nome Malachia è la latinizzazione del nome galeico Maolmhaodhog ua Morgais divenuto famoso, per i più, per le sue profezie sulle sorti del papato e delle cristianità: le famose profezie di Malachia in latino Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi, de Summis Pontificibus .
In realtà la sua figura è molto più complessa, Malachia è un monaco che ha svolto un ruolo fondamentale nella storia religiosa dell’Irlanda. La sua opera evangelica ha portato allo smantellamento dei riti pagani della liturgia celtica. Nella religiosità medievale la sua figura ha avuto un forte eco che è arrivato fino ai giorni giorni e che continua a farci porre delle domande. La sua vita svolta al servizio di Dio è sempre stata ammantata da un’aurea di esoterismo che ha fatto passare in secondo piano tutto ciò che i il monaco ha fatto per la Chiesa.
Ha trascorso la sua vita come priore a Bangor, poi come vescovo a Connor e ad Armagh e, infine, come primate d’Irlanda. La sua attività religiosa, instancabile,ed il suo fervore religioso lo hanno portato a conquistarsi il rispetto e la stima delle massime autorità cristiane del tempo, soprattutto da parte di papa Innocenzo II e Bernardo da Chiaravalle.
Malachia si è sempre distinto per la sue attività sia civili che religiose, anche nel suo ruolo di riformatore della vita clericale e fondatore di diverse comunità monastiche, imponendosi sempre come esempio di rettitudine morale ed umiltà. Sono tanti i testi religiosi che portano le testimonianze del suo pensiero. Ha sempre avuto il coraggio di affrontare temi ed argomenti anche di forte impatto sulla mentalità religiosa del Medioevo. E’ stato proclamato Santo da papa Clemente III, il 6 Luglio 1190.
Le profezie di Malachia
Nonostante tutto ciò che ha fatto, nonostante le rivoluzioni ed i cambiamenti che ha apportato, ciò che ha reso noto ai più questo monaco sono le sue profezie sui papi, famose come le profezie di Malachia. Ma che origini hanno le profezie di Malachia? Si racconta che al termine di un lungo pellegrinaggio a Roma nel 1139, Malachia ha avuto una visione che lo ha fatto cadere in uno stato di trance durante il quale gli sono stati svelati gli eventi futuri della Chiesa, fino alla sua fine.
Pare che il monaco sia stato cosi turbato dalla visione tanto da cadere in un profondo ed irreversibile stato di malattia che lo condusse alla morte.
La sua profezia è stata poi dimenticata per secoli per riemergere nel 1595 grazie al benedettino Arnold de Wion che con la sua opera “lignum Vitae” ha diffuso la storia di Malachia compresa la profezia sui papi.
La riproduzione del testo fatta da Wion è piuttosto criptica ed ermetica, viene esposta sotto forma di una precisa successione di 112 motti simbolici in latino maccheronico che sintetizzano la personalità ed altre caratteristiche di ogni singolo papa che si è succeduto a partire da Celestino II e che culmina con un’oscura frase profetica sulla fine dei tempi e la caduta del papato.
L’elenco dei 112 papi è dunque associato ad una frase da associare ad ogni papa.La lista inizia con Celestino II e sembrerebbe finire con Benedetto sedicesimo, il papa della rinuncia. La profezia lascia intendere, dunque, che Joseph Aloisius Ratzinger sarebbe stato l’ultimo capo della Chiesa cattolica. Ma il pontefice tedesco nel febbraio del 2013 ha sorpreso tutti con la clamorosa rinuncia. Attualmente vive in riservatezza con il titolo di Papa emerito. Una situazione del tutto inattesa e inedita. Al suo posto oggi c’è Francesco, Giorge Mario Bergoglio, eletto il 13 marzo 2013. Potrebbe essere lui, in realtà, l’ultimo successore di Pietro.
I motti delle profezie di Malachia
Le profezie di Malachia descriverebbero ciascuno dei 111 (o 112, se si include anche il testo conclusivo, che non è un motto) futuri pontefici attraverso un breve motto scritto in latino che sinterizzerebbe le caratteristiche o le peculiarità di ogni papa. Questi motti andrebbero da papa Celestino II fino alla presunta fine dei tempi.
Non tutti i motti hanno la stessa precisione: mentre quelli che si riferiscono ai papi sino quasi alla fine del XVI secolo sono molto accurati, i motti per i pontefici successivi sono molto più vaghi e approssimativi. Vediamone alcuni
1 Ex Castro Tiberi
Celestino (1143-1144)
Nelle profezie di Malachia la prima ha questo breve motto che pare alludere al paese natale di questo papa che era Città del Castello.
2 Inimicus explulsus
Lucio II (1144-1145)
il cognome del papa era Caccianemici, inoltre il papa ebbe un pontificato tormentato che lo porto all’allontanasi dalla corte papale di Roma (da qui potrebbe derivare il termine expulsus)
3 Ex magnitude montis
Beato Eugenio III (1145-1153)
Pietro Pignatelli, nativo di Montemagno (Pisa), racchiude nel paese di origine il significato del motto.
4 Abbas Suburranus
Anastasio IV (1153-1154)
Corrado Suburri fu abate di S. Rudo.
5 De ruro albo
Adriano IV (1154-1159)
Nicholas Breakspear fu il solo Papa nato in Inghilterra, a Saint Albany. Il motto deriverebbe dalla città natale.
6 Ex tetro carcere
Antipapa Vittore IV
Gregorio Conti era Cardinale di S. Vittore, noto carcere milanese.
7 Ex ansere custode
Alessandro III (1159-1181)
La settima delle profezie di Malachiala settima riguarda Rolando Papero Bandinelli. Il motto fa riferimento al cognome del pontefice, che si oppose duramente al Barbarossa, Anser in latino significa “anatra”.
8 De via Transtibertina
Antipapa Pasquale III
Guido da Crema ricoprì il ruolo di Cardinale in S. Maria in Trastevere (Transtibertina).
9 Lux in ostio
Lucio III (1181-1185)
Ubaldo Allucignoli fu Cardinale di Ostia. Il riferimento è sia al nome papale, sia al cognome di origine, sia alla cittadina di Ostia.
10 De Pannonia Tusciae
Antipapa Callisto III.
Cardinale di Tuscolo, proveniva dall’Ungheria, che faceva parte di una vasta regione denominata Pannonia.
11 Sus in cribo
Urbano III (1185-1187)
Uberto Crivelli aveva nel proprio stemma l’immagine di un maiale (sus). La parola cribo, allude inoltre al cognome Crivelli.
12 Ensis Laurentii
Gregorio VIII (1187)
Alberto Mosca era Cardinale di S. Lorenzo in Lucina. Nel suo stemma c’è una spada (ensis)
13 De schola Exiet
Clemente III (1187-1191)
Paolo Scolari, Vescovo di Palestrina. Si riferisce al cognome .
14 De rure bovense
Celestino III (1191-1198)
Giacinto Orsini della Casata dei Borbone.
15 Comes signatus
Innocenzo III (1198-1216)
La quindicesima delle profezie di Malachia, rigurda Giovanni Loterio dei conti di Tuscolo da Segni.
16 Canonicus de latere
Onorio III (1216-1227)
Cencio Savelli, canonico in Laterano.
17 Avis ostiensis
Gregorio IX (1227-1241)
Ugolino dei conti di Tuscolo da Segni, Cardinale di Ostia. Nel suo stemma appare un’aquila (avis)
18 Leo Sabinus
Celestino IV (1241)
Goffredo Castiglioni di Milano, Vescovo di Sabina. Nello stemma c’è un leone.
19 Comes Laurentius
Innocenzo IV (1242-1254)
Sinibaldo dei conti Fieschi, già cardinale di S. Lorenzo in Lucina.
20 Signus Ostiense
Alessandro IV (1254-1261)
Rinaldo dei conti di Segni, Cardinale di Ostia
21 Jerusalem Campaniae
Urbano IV (1261-1264)
Giacomo Troyes Pantaleone, nativo della Champagne e patriarca di Gerusalemme, eletto papa prima di essere nominato cardinale.
22 Drago depressus
Clemente IV (1261-1264)
Guido le Gros di Saint Gilles. Nel suo stemma c’è un’aquila che tiene stretta tra gli artigli un grosso drago.
23 Anguineus vir
Gregorio X (1271-1276)
Teobaldo dei Visconti di Piacenza. Malachia lo indica come “uomo del serpente” (anguineus vir): nel suo stemma c’è un serpente.
24 Concionator gallus
Innocenzo V (1276)
Pietro di Parantasia, di origine francese (gallus) malgrado i soli cinque mesi di pontificato è ricordato come un uomo di chiesa probo ed eccellente predicatore (concionator)
25 Bonus Comes
Adriano V (1276).
Ottobono de’ Conti Fieschi morì prima di essere incoronato papa. Bonus da Ottobono
26 Piscator tuscus
Giovanni XXI (1276-1277)
Pietro di Giuliani, famoso medico e filosofo, Cardinale di Tuscolo. Il suo nome di battesimo era quello del famoso pescatore, primo papa della Chiesa cattolica.
27 Rosa Composita
Niccolò III (1277-1280)
Nello stemma di Giangaetano Corsini c’e una rosa. Venne soprannominato “compositus” perchè nel corso del suo pontificato si impegnò soprattutto nel tentare di riunire la Chiesa latina e quella greca.
28 Ex telonio liliacei Martinii
Martino IV (1281-1285)
Simon de Brie, canonico e tesoriere di S.Martino di Tours in in Francia. Nel suo stemma erano rappresentati alcuni gigli.
29 Ex rosa leonina
Onorio IV (1285-1287)
La ventinovesima delle profezie di Malachia riguarda Jacopo Savelli che aveva come stemma dei leoni attorniati da rose.
30 Picus inter esca
Niccolo IV (1288-1292)
Il motto relativo a Gerolamo di Ascoli Piceno non è ben chiar ha l’ accenno plausibile a quello alla città natale (picus).
31 Ex eremo celsus
Celestino V (1294)
Pietro Anglerio da Morrone fu eremita e fondatore dell’ordine dei Celestini.
32 Ex undarum benedictione
Bonifacio VIII (1294-1303)
Benedetto Caetani. Il motto si riferisce al suo nome di battesimo ed al suo stemma nel ci sono delle onde marine.
33 Concionator patarens
Benedetto XI (1303-1304)
Nicolò Baccasini era nato a Patara e apparteneva all’ordine dei predicatori (concionator)
34 De fascis aquitanicis
Clemente V (1305-1314)
Lo stemma di Bertrand de Got è costituito da fasce parallele. Sotto il suo pontificato avvenne il trasferimento della sede papale da Roma ad Avignone, vicino all’Aquitania.
35 De sutore orseo
Giovanni XXII (1316-1334)
Giacomo Duése era figlio di un umile calzolaio.
36 Corvus schismaticus
Antipapa Nicolò V.
Pietro Rinalducci, originario di Corvaro, fu tra i maggiori responsabili dello scisma d’Occidente.
37 Frigidus Abbas
Benedetto XII (1334-1342)
Giacomo Fournier, fu eletto papa mentre era abate presso il monastero di Fontanafredda.
38 Ex rosa atrebatesi
Clemente VI (1342-1352).
Pietro Roger di Beaufort fu vescovo di Arras ed aveva un emblema con sei rose.
39 De montibus Pammachii
Innocenzo VI (1352-1362)
Nell’emblema di Stefano Aubert campeggiano sei montagne. Egli fu eletto papa mentre era cardinale dei Santi Giovanni e Paolo, titolo anticamente soprannominato “Pammacchio”.
40 Gallus vicecomes
Urbano V (1362-1370)
Guglielmo Grimoard, francese (gallus), fu Nunzio (comes) presso i Visconti di Milano.
41 Novus de Virgine fortii
Gregorio XI (1370-1378)
Nipote di Clemente VI, Ruggero di Beaufort è stato Cardinale di Santa Maria Nuova (Virgine)
42 De cruce apostolica
Antipapa Clemente VII
Cardinale dei dodici apostoli. Il suo emblema raffigurava una grossa croce.
43 Luna cosmedina
Antipapa Benedetto XIII
Pietro de Luna, fu eletto papa mentre ricopriva il titolo di Cardinale di Santa Maria in Cosmedin.
44 Schismo barcinonicum
Antipapa Clemente VIII
Canonico di Barcellona (barcinonicum) fu fautore di una politica volta a consolidare lo scisma.
45 De inferno pregnani
Urbano VI (1378-1389)
Bartolomeo Prignano, napoletano, è nato in una località denominata “inferno”.
46 Cubus de mixtione
Bonifacio VII (1389-1404)
Lo stemma di Pietro Tommacelli era costituito da cubi.
47 De miliore sidere
Innocenzo VII (1404-1406)
Il motto si riferisce al cognome di Cosma Migliorati ed al suo stemma con una stella.
48 Nauta de Ponte Nigro
Gregorio XII
L’espressione nauta (marinaio-barcaiolo) è stata usata da Malachia per disegnare i papi che provenivano dalla città di Venezia. Angelo Corrier infatti era nato a Venezia ed era stato Cardinale Commendatario di Negroponte.
49 Flagellum solis
Antipapa Alessandro V
Pietro Filargiro aveva uno stemma in cui campeggiava un sole splendente. Malachia lo indica come flagellum perchè ha contribuito a peggiorare e radicalizzare lo scisma del papato.
50 Cervus Sirenae
Antipapa Giovanni XXIII
Baldassarre Cossa era nato a Napoli, città il cui emblema è rappresentato dalla sirena Partenope, ed aveva nello stemma l’immagine di un cervo.
51 Corona veli aurei
Martino V (1417-1431)
L’emblema di Ottone Colonna era una corona dorata.
52 Lupa coelestina
Eugenio IV (1431-1447)
Il simbolo di Gabriele Condolmer, canonico della compagnia dei Celestini, era una lupa.
53 Amator Crucis
Antipapa Felice V
Lo stemma di casa Savpia di cui Amedeo VIII era principe è una croce rossa su campo bianco. L’espressione amator si riferisce probabilmente al tormento interiore ed alle accese controversie che accompagnarono questo papa in tutto l’arco del suo antipontificato.
54 De modicitate lunae
Niccolò V (1447-1455)
Tommaso Parentuccelli era nato a Luni di Sarzana ed apparteneva ad una famiglia molto povera (modicitate).
55 Bos pascens
Callisto III (1455-1458)
Nello stemma di Alfonso de Borgia compare un bue al pascolo.
56 De capra et albergo
Pio II (1458-1464).
Enea Silvio Piccolomini fu segretario dei Cardinali Capranica e Albergatti.
57 De cervo et leone
Paolo II (1464-1471)
Pietro Barbo era stato Cardinale di San Marco Evangelista (che ha per simbolo un leone alato) e Commendatario della Chiesa di Cervia.
58 Piscator minorita
Sisto IV (1471-1484)
Francescano degli ordini minori, Francesco della Rovere era figlio di un umile pescatore.
59 Praecursor Siciliae
Innocenzo VIII (1484-1492)
Giovanni Battista Cybo visse alla corte del re di Sicilia.
60 Bos Albanus in portu
Alessandro VI (1492-1503)
L’emblema di Rodrigo Borgia era um bue. Egli fu Cardinale e Vescovo di Albano e Porto.
61 De parvo homine
Pio III (1503)
Francesco Todeschi. Il motto farebbe riferimento al cognome materno Piccolomini.
62 Fructus Jovis juvabit
Giulio II (1503-1513)
La sessantaduesima delle profezie di Malachia rigurada Giulio II. L’emblema di Giuliano della Rovere era una quercia che nell’antichità veniva ritenuta albero sacro a Giove.
63 De craticule Politiana
Leone X (1513-1521)
Il nome del padre di Giovanni de’ Medici era Lorenzo, santo martirizzato sulla graticola.
L’espressione Politiana deriverebbe invece da Angelo Poliziano di cui egli fu discepolo.
64 Leo florentius
Adriano VI (1522-1523)
Adriano Florentz di Utrecht, ultimo papa non italiano prima di Wojtyla, aveva come stemma un leone.
65 Flos pilae
Clemente VII (1523-1534).
Giulio de’ Medici, fiorentino, aveva nel proprio stemma una palla attorniata da gigli.
66 Hyacinthus medicorum
Paolo III (1534-1549)
Alessandro Farnese, cardinale dei SS. Cosma e Damiano, aveva dei gigli nello stemma.
67 De corona montana
Giulio III (1550-1555).
Giovanni Maria Ciocchi del Monte. Il suo emblema raffigurava due corone.
68 Frumentum floccidum
Marcello II (1555)
Marcello Cervini nacque a Montepulciano. Nello stemma ci sono un cervo e del frumento. L’aggettivo floccidum sta ad intendere la breve durata del suo pontificato di solo 23 giorni.
69 De fide Petri
Paolo IV (1555-1559)
Giampietro Carafa fu promotore del Tribunale della Fede. Il Petri ricorda la “pietra” su cui fu fondata la chiesa.
70 Aesculapii pharmacum
Pio IV (1559-1565)
Giovanni Angelo de’ Medici. Il motto deriva dal cognome della casata. Esculapio, infatti, era considerato il dio della medicina e primo medico della storia.
71 Angelus nemorosus
Pio V (1566-1572)
L’aggettivo nemorosus (boscoso) indica il luogo di nascita (Bosco in provincia di Alessandria) di Michele Ghisleri.
72 Medium corpus pilarum
Gregorio XIII (1572-1585)
Ugo Boncompagni, passato alla storia come l’ideatore del Calendario Gregoriano, aveva nello stemma un mezzo drago e due sfere.
73 Axis in medietate signi
Sisto V (1585-1590).
Felice Perretti aveva come stemma un leone diviso a metà da un’ascia.
74 De rori coeli
Urbano VII (1590)
la settanquattresima delle profezie di Malachia riguarda Giovanbattista Castagna chè è stato Arcivescovo di Rossano, cittadina nella quale tradizione si dice fosse caduta la manna dal cielo.
75 De antiquitate urbis
Gregorio XIV (1590-1591)
Nicola Sfrondati proveniva dall’antica cittadina di Cremona.
76 Pia civitas in bello
Innocenzo IX (1591)
Il motto indica il ruolo di sostegno del suo pontificato in un periodo storico caratterizzato da cruente guerre.
77 Crux romulea
Clemente VIII (1592-1605)
Ippolito Aldobrandini apparteneva ad una famiglia originaria di Roma ma da tempo radicatasi a Firenze. Nel suo stemma c’è una croce romana.
78 Undosus vir
Leone XI (1605)
Il motto si riferisce probabilmente alla brevissima durata del suo pontificato.
79 Gens perversa
Paolo V (1605-1621)
Camillo Borghese pare avesse cambiato (perversum) il suo cognome (gens) da laico.
80 In tribulatione pacis
Gregorio XV (1621-1623).
Alessandro Ludovisi, istitutore della “Propaganda Fide”, nel corso di tutto il suo pontificato è stato faticosamente impegnato a sedare guerre e controversie politiche.
81 Lilium et rosa
Urbano VIII (1623-1644).
Lo stemma di Maffeo Barberini era animato da api che volano su gigli e rose.
82 Jacunditas crucis
Innocenzo X (1644-1655)
Giovanni Battista Pamphily è stato proclamato papa nel giorno dell’esaltazione della croce.
83 Montium custus
Alessandro VII (1655-1667)
Lo stemma di Fabio Chigi rappresentava tre colline su campeggiava una stella. Questo papa istituì nella capitale un Monte di Pietà.
84 Sidus olorum
Clemente IX (1667-1669)
L’elezione di Giulio Rospigliosi avvenne nella camera dei cigni (olorum).
85 De flumine magno
Clemente X (1670-1676)
Emilio Altieri fu eletto papa in un giorno in cui il fiume Tevere era in piena (flumine magno)
86 Bellua insatiabilis
Innocenzo XI (1676-1689)
Benedetto Odescalchi aveva nello stemma un’aquila e un leone.
87 Poenitentia gloriosa
Alessandro VIII (1689-1691)
L’elezione di Pietro Ottobuoni avvenne nel giorno di San Brunone, Santo ricordato per essere stato uno dei più grandi penitenti della Chiesa cattolica.
88 Rastrum in porta
Innocenzo XII (1691-1700)
Antonio Pignatelli apparteneva all’omonima illustre casata napoletana che risiedeva presso una porta della città soprannominata “del rastrello”.
89 Flores circumdati
Clemente XI (1700-1721)
la ottanovesima delle profezie di Malachia riguarda Giovanni Francesco Albani che aveva uno stemma incorniciato da fiori.
90 De bona religione
Innocenzo XIII (1721-1724).
Michelangelo Conti ha condannato duramente ogni forma di eresia ed in particolare Giansenismo e Quietismo.
91 Miles in bello
Benedetto XIII (1724-1730)
Pier Francesco Orsini. L’epoca del suo pontificato fu caratterizzata da aspre guerre di successione.
92 Columna excelsa
Clemente XII (1730-1740)
Lorenzo Corsini è ricordato sopratutto per i grandi e lussuosi edifici che fece erigere.
93 Animal rurale
Benedetto XIV (1740-1758)
Prospero Lambertini di Bologna è stato uno dei Papi più amati della storia, ma non è chiaro a cosa si riferisca Malachia.
94 Rosa Umbiae
Clemente XIII (1758-1769)
Durante il pontificato di Carlo Rezzonico è stato istituito l’ordine francescano che ebbe la sua prima sede in Umbria.
95 Ursus velox
Clemente XIV (1769-1774)
Lorenzo Ganganelli aveva nel proprio stemma l’immagine di un orso.
96 Peregrinus Apostolicus
Pio VI (1774-1799)
Il motto si spiega con le vicissitudini che questo Papa ha dovuto affrontare.
97 Aquila rapax
Pio VII (1800-1823)
Gregorio Barnaba discendente dei conti Chiaramonti fu fatto prigioniero da Napoleone Bonaparte il 3 luglio 1809. In questo caso l’aquila rapace starebbe ad indicare lo stemma napoleonico, su cui campeggiava proprio un’aquila.
98 Canis et coluber
Leone XII (1823-1829)
Annibale della Genga è stato definito dai suoi collaboratori fedele alla causa della Chiesa come il cane ed allo stesso tempo prudente nei suoi attacchi come un serpente.
99 Vir religiosus
Pio VIII (1823-1830)
Il misticismo è stato una delle maggiori caratteristiche del pontificato di Francesco Saverio dei Castiglioni.
100 De balneis Etruriae
Gregorio XVI (1831-1846)
Bartolomeo Alberto Cappellari era stato generale dell’ordine dei Camaldolesi, ordine nato in terra di Etruria, nella regione il cui nome romano era Balnea, per il fatto che era ricca di acque termali.
101 Crux de cruce
Pio IX (1846-1878)
Durante il pontificato di Giovanni Maria Mastai Ferretti, il più lungo di tutta la storia, Roma divenne capitale dell’Italia unita. Lo stemma della dinastia sabauda è una croce bianca in campo rosso: sulla città di Roma alla croce papale si sovrappose quella sabauda.
102 Lumen de coelo
Leone XIII (1878-1903)
L’emblema di Gioacchino Pecci era una stella cometa sullo sfondo del cielo.
103 Ignis ardens
Pio X (1903-1914)
Per la sua bontà e la sua ardente fede, Giuseppe Sarto fu proclamato santo. Si potrebbe anche ricordare con quanto zelo egli combatté il Modernismo.
104 Religio depopulata
Benedetto XV (1914-1922)
Il pontificato di Giacomo della Chiesa fu funestato dagli avvenimenti della Grande Guerra e dai numerosi lutti che ne conseguirono. Il motto sembra riferirsi all’enorme numero di cattolici che caddero sul fronte di guerra, ma forse di riferisce alla terribile epidemia di spagnola, che fece ancora più vittime partendo proprio dalla Spagna, un paese cattolico.
105 Fides intrepida
Pio XI (1922-1939)
La fede di Achille Ratti, nativo di Desio, lo indusse a lanciare coraggiosi anatemi contro il comunismo e in particolare contro il fascismo ed il nazismo rampante (enciclica Mit Brennender Sorge, “Con ardente preoccupazione”).
106 Pastor angelicus
Pio XII (1939-1958)
Eugenio Pacelli fu pastore della chiesa nel corso della seconda guerra mondiale e nel difficile periodo della ricostruzione post-bellica toccò il compito di essere la guida spirituale e materiale di un mondo che si preparava a risorgere dalla ceneri della guerra. A papa Pio XII fu dedicato un film che portava come titolo proprio “Pastor Angelicus”.
107 Pastor et nauta
Giovanni XXIII (1958-1963)
Angelo Roncalli era di umili origini (pastor), fu Patriarca di Venezia (nauta) e traghettò la Chiesa nel mare ignoto della modernità attraverso il Concilio Vaticano II. Tra i papabili del Conclave del 1958 c’era il cardinale francoarmeno Agagianian, il quale sullo stemma aveva un pastore e un’ancora. Se fosse stato eletto lui, la profezia si sarebbe realizzata davvero in modo clamoroso!
108 Flos florum
Paolo VI (1963-1978)
“Flos Florum”, cioè fiore dei fiori, secondo il simbolismo floreale è il giglio. Nello stemma di Giovanbattista Montini appaiono difatti tre gigli.
109 De medietate lunae
Giovanni Paolo I (1978)
Il pontificato di Albino Luciani, già Patriarca di Venezia, è definito “il tempo di una luna” con riferimento al mese lunare. Infatti il suo pontificato durò dal 26 agosto al 28 Settembre 1978: solo 33 giorni! Forse il “medietate” del motto va invece inteso come “mediazione”, nel senso di un pontificato di transizione data la sua brevità.
110 De labore solis
Giovanni Paolo II (1978 – 2005)
Karol Wojtyla è ricordato come il papa polacco, Malachia si riferisce al fatto che egli proviene da un paese dell’est (levante del sole); ma c’è anche chi ha appuntato l’attenzione sull’enorme lavoro di diffusione della fede intrapreso durante il suo pontificato: egli è il Papa che in assoluto ha visitato più paesi del mondo, ed ha portato la Chiesa a possedere un “regno” su cui sembra non tramontare mai il sole.
111 De gloria olivae
Benedetto XVI (2005 – 2013)
La centounidicesima delle Le profezie di Malachia indicail successore di Giovanni Paolo II, il cardinale tedesco Joseph Ratzinger, attraverso il segno dell’ulivo, simbolo di pace: egli stesso nella sua prima Udienza Generale del 27 aprile 2005 ha voluto richiamarsi a Benedetto XV, il Papa che tentò in ogni modo di porre fine alla prima guerra mondiale: “egli”, ha detto Ratzinger, “fu coraggioso e autentico profeta di pace, e si adoperò con strenuo coraggio dapprima per evitare il dramma della guerra, e poi per limitarne le conseguenze nefaste. Sulle sue orme desidero porre il mio ministero a servizio della riconciliazione e dell’armonia tra gli uomini e i popoli, profondamente convinto che il grande bene della pace è innanzitutto dono di Dio”.
Ma, come è stato segnalato, Benedetto XVI presenta altre sorprendenti attinenze con il motto di Malachia. Innanzitutto i membri dell’ordine benedettino sono noti anche come “olivetani”. Ancor più impressionante è il fatto che Ratzinger sia nato nel Sabato Santo del 1927, il 16 aprile, al culmine del periodo pasquale. Tutto il periodo è difatti sotto il segno dell’Ulivo.
? Petrus romanus
L’ultimo papa prima della fine del mondo. Il nome è quanto mai suggestivo: mentre Pietro I fu il primo pastore della Chiesa cattolica, detentore delle chiavi del cielo, Pietro II dovrà restituire il mandato e chiudere per sempre le porte del mondo. A quest’ultimo papa che chiude la profezia, Malachia ha voluto dedicare alcuni versi latini:
“In persecutione extrema sacrae romanae ecclesiae sedebit Petrus romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibi transactis, civitas septis collis diruetur, ed Judex tremendus judicabit populum suum. Amen.”
La traduzione è: “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa, siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia.”
E’ indubbio che le profezie destino stupore, alcune sono precise e mirate. E’ davvero difficile sostenere che si tratti solo di coincidenze, di cose adattabili a chiunque.